Nuovi telescopi per conquistare nuovi mondi

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Mercoledì 21 febbraio 2024, dalle 14.00 alle 16.00, presso l’aula magna della sede di via De Gasperi del Liceo Celio-Roccati, il professor Roberto Ragazzoni ha tenuto una conferenza dal titolo “NUOVI TELESCOPI PER CONQUISTARE NUOVI MONDI”, rivolta alle studentesse e agli studenti delle classi quarte e quinte di tutti gli indirizzi.
L’incontro era inserito nell’ambito del corso STEM di fisica, corso di approfondimento pomeridiano che da anni il Liceo rivolge a studentesse e studenti che intendano proseguire gli studi in ambito scientifico.
Il professor Ragazzoni è Astronomo Ordinario presso l’Università degli Studi di Padova. È membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia Galileiana (Padova) e dell'Accademia dei Concordi (Rovigo). Ha maturato una grande esperienza in Italia e all’estero, lavorando ad esempio presso l’Osservatorio Astronomico di Padova, lo Steward Observatory di Tucson (Arizona), il Center for Astrophysics dell’Universita’ di San Diego (California), il Max Planck Institut fuer Astronomie di Heidelberg (Germania), l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri…
Si occupa prevalentemente della progettazione e realizzazione di strumentazione ottica per l’astronomia: responsabile del sistema di ottica adattiva del Telescopio Nazionale Galileo, al quale contribuisce anche alla costruzione ed allineamento, inventa numerosi sensori di fronte d’onda, tra cui il sensore a piramide; partecipa al Large Binocular Telescope ed al Very Large Telescope, a cui contribuisce con strumentazione innovativa; partecipa, firmando assieme ai colleghi i disegni delle camere ottiche, alle missioni ROSETTA, CHEOPS e PLATO.
Nel corso dell’incontro il professor Ragazzoni ha esposto un excursus sull’evoluzione dei telescopi, richiamando l’importanza del contributo italiano nella realizzazione dei più grandi e importanti telescopi distribuiti nel mondo. Si è soffermato a spiegare come la costante e rapida evoluzione tecnologica abbia permesso di aumentare il diametro dei telescopi, consentendo osservazioni sempre più accurate dei corpi celesti. Ha illustrato come, oggi, nonostante spesso i telescopi siano collocati in siti disagevoli e lontani dai centri di ricerca e di elaborazione dei dati, si possa ricorrere non solo al controllo in loco ma anche a quello da remoto.
Per migliorare l’accuratezza delle rilevazioni, superando le “barriere” rappresentate dall’atmosfera terrestre (inquinamento atmosferico, inquinamento luminoso, perturbazioni meteorologiche,…), sulla scia della corsa all’esplorazione dello spazio, ricercatori e scienziati hanno progettato e realizzato telescopi spaziali in orbita terrestre e non solo.
Un esempio è rappresentato dal progetto PLATO, un telescopio spaziale in corso di progettazione da parte dell'ESA per lo studio di pianeti extrasolari. Grazie alle avanzate strumentazioni di bordo sarà in grado di determinare raggio e di conseguenza massa e densità dei vari “esopianeti”. Il progetto delle unità ottiche telescopiche è realizzato da un gruppo internazionale proveniente da Italia, Svizzera e Svezia ed è coordinato proprio dal professor Roberto Ragazzoni presso l’Osservatorio Astronomico dell'INAF di Padova.
Uno dei telescopi europei del progetto Plato è stato intitolato a Cristina Roccati, fisica e poetessa rodigina, figura pionieristica del sapere europeo del XVIII secolo, terza donna laureata in Europa.
L’incontro è stato l’occasione anche per parlare del lavoro del ricercatore in Italia e in Europa e di fornire a studentesse e studenti alcuni consigli … Uno per tutti “Siate arroganti ma nello stesso tempo modesti”, incoraggiandoli a maturare la consapevolezza che per proporre nuove idee occorre conoscere bene quanto è già stato pensato e realizzato.